Gianni

Un pomeriggio di circa quindici anni fa passavo per Novaglie durante un giro in bicicletta.

 

Vidi sull'asfalto alcune righe bianche, simili a quelle che si trovano sulla griglia di partenza della Formula 1. Un passante mi spiegò che ogni anno si svolgeva una corsa di caretini a sfere.

Incuriosito, mi ripresentai con alcuni amici. Era una sera di giugno, alcuni pazzi scendevano a velocità per me incomprensibili.

Chiesi informazioni a uno di loro che faceva "pausa" con una birra fresca. Forse era la quarta o quinta pausa della serata.

"Vedi quel tizio che sale e scende con la moto da turismo e il cappello Panama? Ecco, chiedigli se puoi correre, forse fai ancora in tempo".

 

Per farla breve, quindici anni dopo posso raccontare di aver corso a Novaglie, parecchie volte. E non solo lì. Abbiamo corso in Valpantena, in Valpolicella, in Lessinia, in Valdalpone. Perfino sulle Torricelle.

Dico "abbiamo" non per caso. Ho conosciuto e stretto amicizia con un sacco di quei pazzi.
Lo dico con orgoglio: sono uno di loro.

 

Durante gli anni abbiamo fatto festa, abbiamo litigato, ci siamo battuti in uno sport "minore" con il piglio dei professionisti. Abbiamo fatto mille riunioni per discutere di dettagli tecnici e di regole, abbiamo speso insieme tanto tempo. Forse, da fuori, sembravamo un po' deficienti.

Sono perfino nate delle coppie. Sì perché c'erano anche le donne, tra i pazzi.

Si andava a casa stanchi, gasati, a volte arrabbiati. Con l'unghia nera, con il casco scassato e il caretino da rifare, perché era sempre colpa del caretino, mai del pilota.

 

A fine stagione eravamo quelli che "io l'anno prossimo non corro, ho da fare".
E ogni anno, a primavera, ci si trovava comunque alle iscrizioni. Con gli stessi sfottò e le battute dell'anno prima. Ci mancavamo e non vedevamo l'ora di dare battaglia.


Il più matto di tutti era Gianni. Il tizio col cappello Panama e la moto.

Si era inventato di tirare fuori i caretini dalle cantine, assieme ad alcuni amici che un tempo, da piccoli, sfrecciavano giù per Novaglie, il loro paese. Organizzò le corse tra mille difficoltà, con la pazienza, l'incoscienza, l'orgoglio e la pazzia di chi combina le cose belle.

 

Ci ha fatto stare assieme.

 

Filippo

 

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Questo sito resta attivo nel ricordo di Gianni e nella speranza che i caretini tornino a sfrecciare sui veloci tornanti della Valdalpone e del veronese in generale. Al link "video" nella barra superiore della pagina puoi vedere il nostro canale Youtube.

Negli ultimi anni alcuni di noi hanno provato tenacemente a continuare questo bellissimo gioco, scontrandosi ogni volta con problemi burocratici ed economici sempre più insostenibili: il nostro gioco è stato appesantito e poi fermato da permessi strada elemosinati, difficoltà organizzative con alcuni comuni e addirittura caparre mai restituite da amministrazioni ed enti locali evidentemente attratti da cose più importanti rispetto a un gioco pulito come il nostro.

 

Abbiamo deciso di fermarci per dedicarci ai più piccoli. Infatti potete trovarci al Tocatì (www.tocati.it).

 

Ma torneremo. Veloci e rumorosi.